Negli ultimi anni si è rivolta particolare attenzione al concetto di “Tissue Sparing Surgery”nell’approccio protesico dell’anca.
Lo scopo è stato quello di diminuire il disagio in termini di dolore, permanenza in ospedale, ripresa della funzione, sofferenza psicologica.
L’esigenza di rendere al minimo e indispensabile l’aggressività chirurgica sui tessuti biologici, ha condotto all’affinamento delle tecniche e delle vie di accesso.
La via anteriore diretta rappresenta una delle metodiche meno invasive e permette di ottemperare agli scopi sopra descritti con grande soddisfazione per il paziente e l’equipe medica che lo cura.
Anche l’accesso postero laterale è di limitata aggressività.
Molto spesso il recupero post operatorio nei due approcci non presenta sostanziali differenze, fatta esclusione delle eventuali complicanze dell’una o dell’altra via chirurgica.
Ridurre al minimo il dolore e il disagio psicologico
Ottenere il miglio risultato riabilitativo e diminuire i tempi di ritorno al lavoro comporta adottare le migliori soluzioni di cura non solo nell’atto chirurgico ma in tutti gli altri steps:
- la preparazione preoperatoria;
- l’approccio anestesiologico;
- la terapia farmacologica prima e dopo l’intervento chirurgico;
- le tecniche fisiochinesiterapiche;
- l’ambiente e i presidi tecnici e meccanici a disposizione.
Per tale motivo al concetto di “Tissue Sparing Surgery” si è affiancata anche la necessità di percorsi “Fast track”supportati da mezzi tecnologicamente avanzati.
Solo un ambiente di alta qualità per ciò che concerne l’accoglienza, i mezzi tecnologici e le competenze degli operatori può garantire un percorso che permetta di ottenere il miglior risultato possibile con il minor disagio possibile per il paziente.